Sono così nati i conventi sparsi per le valli e le colline...
La conformazione del territorio diviso in molteplici colline, separate da valli e da profondi torrenti e il desiderio di isolamento delle comunità religiose hanno da sempre indotto a creare numerosi luoghi di fede nei quali svolgere autonomamente la loro vita, ma divenuti anche centri di preghiera e di devozione popolare.
Così è nato il convento di Colfano, nelle vicinanze di Camporotondo. Quì, secondo la tradizione, S. Francesco, in uno dei suoi viaggi nella Marca, fondò un romitorio nei pressi della sorgente che ora sgorga negli ambienti sotterranei del complesso monastico.
E così il convento di S. Liberato, nei pressi di San Ginesio, fu fatto costruire nel 1274 dai signori di Brunforte per custodire i corpi di S. Liberato, seguace di S. Francesco,e dei suoi compagni, per il quale Stefano Folchetti dipinse una Madonna con S. Liberato e S. Francesco, ora conservata nella Pinacoteca Comunale.
Così a Tolentino, sorse il convento agostiniano poi intitolato a San Nicola, che racchiude uno dei più importanti tesori dell’arte gotica in Italia.