Sono così nate le abbazie, lì dove la spiritualità degli ordini fondatori trovò un luogo opportuno e adeguato alla propria regola.
Tra le molte abbazie presenti nell’entroterra emerge, per l’imponenza, l’importanza archittetonica e lo stato di conservazione, l’Abbazia di Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra a Tolentino. Costruita nella metà del secolo XII dai monaci cistercensi, presenta una grandiosa chiesa costruita in stile borgognone-cistercense, a tre navate con colonne e pilastri terminati in capitelli in pietra ognuno diverso dall’altro.
Per il notevole interesse archittetonico, ma soprattutto per le suggestioni che nascono dai quei luoghi di fede che sono le cripte, è opportuno ricordare l’abbazia delle Macchie a San Ginesio, l’abbazia di San Salvatore a Cessapalombo e l’abbazia di Piobbico presso Sarnano, edificate tra il X ed il XII secolo. Le cripte, quelle chiese sotteranee nate quasi sempre per conservare il corpo di un santo, sono giunte a noi, per la maggior parte intatte nella loro struttura e continuano, per questo, a comunicare quella intensa atmosfera di raccoglimento e di preghiera che furono gli elementi più vivi della spiritualità medievale e che coinvolgono tuttora il visitatore che entra, in uno spontaneo rispettoso silenzio, in quegli ambienti bui dove la storia sembra essersi fermata.